pts20190514011 Forschung/Entwicklung, Umwelt/Energie

Lo studio di Plymouth in linea con l'approccio di certificazione "OK compost" di TÜV AUSTRIA

La biodegradabilità richiede una presentazione attenta e responsabile


Monte Roberto (Ancona) (pts011/14.05.2019/08:30) Uno studio svolto dall'Università di Plymouth (UK) ha sollevato preoccupazioni in merito alle cosiddette bioplastiche (plastiche biodegradabili). In qualità di leader mondiale nella certificazione delle bioplastiche, TÜV AUSTRIA ha analizzato questo elaborato per chiarirne i risultati e prevenire preconcetti sulla compostabilità e biodegradabilità in generale.

In Sintesi

TÜV AUSTRIA evidenzia che nessuno dei sacchetti esaminati dallo studio di Plymouth è stato valutato o certificato da una parte terza indipendente né tali sacchetti sono provvisti di un marchio di conformità, quale OK compost o OK biodegradable.

I risultati dello studio di Plymouth sono in linea con le aspettative. La maggior parte dei sacchetti analizzati è quasi intatta dopo tre anni. A questo punto, o le dichiarazioni dei produttori sono false oppure i campioni sono stati esposti a un ambiente per il quale non erano stati concepiti.
Purtroppo, a differenza di quanto esplicitato nello studio stesso, i media stanno puntando molto di più ad insinuare sfiducia nei prodotti veramente biodegradabili.

Le conclusioni dello studio di Plymouth, infatti, sono in linea con l'approccio di TÜV AUSTRIA:
- solo una valutazione sancita da un certificato rilasciato da un ente di certificazione autonomo e compente garantisce la biodegradabilità / compostabilità di un prodotto;
- l'uso controllato di un logo adeguato consente ai consumatori di selezionare e smaltire i prodotti secondo il relativo fine vita.

Ulteriori informazioni su OK compost di TÜV AUSTRIA sono disponibili alla pagina http://www.okcompost.org e su You Tube http://www.tuv.at/okcompost-video

Lo studio dell'Università di Plymouth

Sono stati esaminati cinque tipi di sacchetti della spesa. Uno era in polietilene (PE), uno era definito "biodegradabile", un altro "compostabile", mentre gli ultimi due erano in materiale oxo-frammentabile. Il materiale oxo-frammentabile è per definizione non biodegradabile e solo erroneamente descritto come tale.

L'Università di Plymouth ha analizzato le caratteristiche meccaniche, in particolare la resistenza allo strappo, di questi sacchetti a seguito di un'esposizione ad ambienti diversi (terreno, acqua marina e aria) per un periodo di 3 anni.

Tale metodo rileva la degradazione dei sacchetti, anche se tale degradazione non è dovuta a biorganismi come nel caso della biodegradazione. Il titolo dello studio è quindi assolutamente corretto: "Deterioramento ambientale dei sacchetti di plastica della spesa biodegradabili, oxo-biodegradabili, compostabili e convenzionali nel terreno, nel mare e all'aria per un periodo di 3 anni ".

Resoconti superficiali dei media

I risultati forniti dallo studio sono conformi alle aspettative: la maggior parte dei sacchetti è quasi intatta dopo tre anni, o perché le dichiarazioni dei produttori sono false oppure perché i sacchetti sono stati esposti a un ambiente per il quale non erano stati concepiti.

È tuttavia deplorevole che gli articoli siano meno moderati dello studio stesso. La trattazione superficiale di un argomento tanto complesso e importante crea soltanto confusione, fino a insinuare sfiducia nei prodotti veramente biodegradabili.

È opportuno notare che nessuno di questi sacchetti è stato valutato o certificato da una parte terza indipendente, né era provvisto di un apposito marchio di conformità (quale OK compost, OK biodegradable o altri).

Tutti i nostri schemi di certificazione sono realizzati per un ambiente specifico e il logo associato menziona chiaramente questo ambiente, allo scopo di aiutare il consumatore nel processo di selezione e smaltimento.

Il sacchetto "compostabile" esaminato nel corso dello studio reca, infatti, solo un generico marchio riferito alla norma europea EN 13432, che non è di alcun aiuto per i cittadini.

Ad esempio, il nostro logo "OK compost HOME", che è consentito solo su sacchetti certificati, indica chiaramente che i sacchetti sono certificati e designati per il compostaggio in compostiera da giardino (domestico).

Lo studio di Plymouth in linea con l'approccio di certificazione "OK compost" di TÜV AUSTRIA

Le conclusioni dello studio di Plymouth sono assolutamente in linea con l'approccio "OK compost" di TÜV AUSTRIA:
- solo una valutazione sancita da un certificato rilasciato da un ente di certificazione autonomo e compente garantisce la biodegradabilità / compostabilità di un prodotto;
- l'uso controllato di un logo adeguato consente ai consumatori di selezionare e smaltire i prodotti secondo il relativo fine vita.

Questi sono due obiettivi che stiamo perseguendo da quasi 25 anni con i nostri marchi di conformità OK compost e OK biodegradable, destinati ad ambienti diversi (compost industriale o domestico, biodegradazione nel terreno, nell'acqua o al mare) e abbinati a un monitoraggio costante del mercato.

La biodegradabilità richiede una presentazione attenta e responsabile

TÜV AUSTRIA sottolinea che la biodegradabilità non deve mai essere una scusa per l'abbandono sconsiderato dei rifiuti. La biodegradabilità è un tema importante che richiede una presentazione attenta e responsabile per il bene dell'ambiente in cui viviamo.

Ulteriori informazioni su OK compost di TÜV AUSTRIA sono disponibili alla pagina http://www.okcompost.org e su You Tube http://www.tuv.at/okcompost-video



(end)
Aussender: TÜV AUSTRIA Italia
Ansprechpartner: Ing. Crescenzo Di Fratta
Tel.: +39 334 349 19 82
E-Mail: info@tuvaustriaitalia.com
Website: www.tuvaustriaitalia.com
|